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In questo spazio troverai riflessioni e strumenti di coaching pensati per genitori di bambini con Trisomia 21.
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Mi piace definirmi un “attrezzista”, un termine che mi riporta alla mia infanzia, quando mio padre mi coinvolgeva nei suoi lavori manuali. Il mio compito era semplice: passargli gli strumenti di cui aveva bisogno. Col tempo, osservandolo, ho imparato a riconoscere quali attrezzi fossero necessari per ogni compito, che fosse limare un pezzo di ferro o lavorare su un vetro delicato. Ho appreso i suoi gesti, i suoi tempi e, soprattutto, come capire dai suoi sguardi se ciò che stava facendo andava bene o richiedeva un cambio di approccio.
Questa esperienza mi ha lasciato lezioni preziose: l’attenzione ai dettagli, la pazienza, l’osservazione e, soprattutto, la capacità di scegliere lo strumento giusto al momento giusto. Oggi, pur non essendo abile come lui nei lavori manuali, ho trasferito questa filosofia nel mio ruolo di genitore.
Essere genitori di un bambino con trisomia 21 richiede esattamente questo: diventare attrezzisti. Non è solo questione di avere gli strumenti giusti, ma di sapere come e quando usarli per sostenere al meglio il proprio figlio, creando un legame unico e armonioso.
Ecco i principali insegnamenti che ho appreso e che possono guidarti nel tuo percorso di crescita come guida per tuo figlio:
1. Attenzione ai dettagli
Ogni bambino ha un ritmo e un modo tutto suo di imparare. Come un artigiano sceglie con cura gli attrezzi per un lavoro specifico, anche noi genitori dobbiamo imparare a osservare e riconoscere i bisogni unici dei nostri figli. Piccoli segnali, come un sorriso o un gesto, possono dirci molto su come supportarli nel loro percorso di crescita.
2. Osservazione e apprendimento
Imparare osservando è fondamentale. Guardare come tuo figlio affronta le sfide, quali sono i suoi tempi e le sue modalità preferite, ti permette di adattarti a lui. Essere attrezzisti significa non imporre un metodo rigido, ma adattare il proprio approccio in base a ciò che meglio funziona per lui.
3. Comunicazione non verbale
La maggior parte della comunicazione con i nostri figli passa attraverso i gesti, gli sguardi e le espressioni. Essere sintonizzati sulle loro emozioni ci aiuta a capire come stanno e di cosa hanno bisogno. Un genitore attrezzista non si affida solo alle parole, ma impara a cogliere anche i segnali più sottili, sviluppando un’intesa profonda.
4. Pazienza
Essere pazienti significa accettare che ogni progresso, grande o piccolo, ha il suo valore. Il viaggio con un figlio è fatto di piccoli passi e momenti di crescita che meritano di essere celebrati. La pazienza ti permette di goderti il percorso e di affrontare con serenità le sfide che inevitabilmente si presenteranno.
5. Adattabilità e creatività
Ogni giorno porta nuove situazioni, e non sempre quello che ha funzionato ieri sarà utile oggi. Un genitore attrezzista è creativo e pronto a modificare approcci e strategie per adattarsi alle esigenze del proprio figlio. È importante essere flessibili e non temere di cambiare direzione, sempre con l’obiettivo di sostenere il bambino nel modo migliore.
6. Empatia e collaborazione
Essere attrezzisti non significa fare tutto da soli, ma coinvolgere chi ci circonda: partner, insegnanti, terapisti e amici. L’empatia ci aiuta a comprendere il nostro bambino, ma anche a creare una rete di supporto in grado di offrirgli l’ambiente più adatto per crescere.
Tutti questi aspetti sono interconnessi. Diventare un attrezzista significa aprirsi al mondo del proprio bambino con amore, attenzione e dedizione, accompagnandolo nel suo percorso unico e speciale. Non si tratta solo di aiutarlo a raggiungere obiettivi, ma di costruire un legame profondo che vi permetta di crescere insieme.
Esercizio
Ti lascio un semplice esercizio. La Ruota dell’attrezzista è uno strumento visivo che ti aiuta a riflettere sul tuo percorso di genitore e guida di tuo figlio, individuando le aree di forza e quelle su cui puoi lavorare per migliorare l’equilibrio e la relazione con lui.
➔ Scarica qui l’esercizio: Ruota dell’attrezzista
Concludo con un invito: osserva, ascolta e abbraccia ogni momento con tuo figlio. Diventa un attrezzista del suo mondo e scoprirai che, insieme, potete affrontare qualsiasi sfida con amore e creatività.
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Libro
Il bambino è competente
Jesper Juul propone una visione innovativa del rapporto genitore-figlio, sottolineando come i bambini siano dotati fin dalla nascita di competenze innate. L'autore invita i genitori a osservare e riconoscere queste capacità, promuovendo una relazione basata sul rispetto reciproco.
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Buona lettura e se hai qualche domanda o commento non esitare a scrivermi!
Apresto, carlo
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