Sonno e memoria nei bambini con trisomia 21
Quando il riposino non aiuta come pensiamo
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Ogni articolo di questa serie parte da una domanda concreta e si addentra nel funzionamento di ciò che accade “dietro le quinte” della crescita.
Non serve essere esperti: basta il desiderio di comprendere meglio, per accompagnare meglio.
➡️ Tecnicismi non è per specialisti, ma per genitori curiosi e consapevoli, che vogliono capire meglio ciò che accade dentro e intorno al proprio bambino.
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Oggi parliamo di un tema sorprendente: il sonnellino pomeridiano, da sempre considerato un momento prezioso per il riposo e l’apprendimento dei più piccoli, potrebbe non essere benefico per tutti. Una nuova ricerca ci porta a riflettere su come il sonno influisce in modo diverso nei bambini con Trisomia 21, aprendo scenari inaspettati sulla memoria e sullo sviluppo cognitivo. Scopriamo insieme perché il sonno REM è così importante e come osservare con attenzione il legame tra dormire e imparare nei nostri bambini
Sonno e memoria nei bambini con trisomia 21: quando il sonnellino non aiuta
Sembra assurdo, ma è vero: il classico “riposino” pomeridiano potrebbe non essere sempre benefico. E quando parliamo di bambini con Trisomia 21, le cose si complicano.
Un’importante ricerca dell’Università dell’Arizona, pubblicata sulla prestigiosa rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, ha portato alla luce un dato sorprendente: nei bambini con sindrome di Down, fare un sonnellino subito dopo aver appreso nuove informazioni può addirittura peggiorare la memoria.
Fonte ➔ “REM sleep in naps differentially relates to memory consolidation in typical preschoolers and children with Down syndrome” ed è stata pubblicata nel 2018 sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS). Gli autori principali sono Goffredina Spanò, Rebecca L. Gómez, Bianca I. Demara, Mary Alt, Stephen L. Cowen e Jamie O. Edgin dell'Università dell'Arizona.
Questo dato va in controtendenza rispetto a ciò che sapevamo fino ad ora, cioè che il sonno – in particolare subito dopo l’apprendimento – aiuta a consolidare ciò che si è appreso. Ma nei bambini con sindrome di Down, le difficoltà legate alla qualità del sonno, e in particolare alla fase REM, cambiano radicalmente lo scenario.
Lo studio: cosa è stato scoperto
Partecipanti: 24 bambini in via di sviluppo tipico (età media 2,5 anni) e 25 bambini con sindrome di Down (età media 4,5 anni).
Esperimento: i ricercatori hanno insegnato ai bambini parole inventate associate a oggetti nuovi.
Condizioni osservate:
test 5 minuti dopo l’apprendimento
test dopo 4 ore di veglia
test dopo 4 ore e un sonnellino
test dopo 24 ore
Risultato sorprendente:
Mentre i bambini in via di sviluppo tipico memorizzavano meglio le parole se facevano un sonnellino di circa 90 minuti, i bambini con sindrome di Down avevano una ritenzione peggiore dopo il sonnellino rispetto a quando restavano svegli.
Il ruolo del sonno REM (quello “profondo”)
Il problema non è il sonnellino in sé, ma la qualità del sonno. Il sonno REM, fase cruciale per consolidare i ricordi, è spesso ridotto o assente nei bambini con sindrome di Down, anche a causa di disturbi come l’apnea notturna.
Nello studio:
44% dei bambini con SD non ha raggiunto la fase REM durante il sonnellino
contro solo il 6% dei bambini in via di sviluppo tipico
Questo potrebbe spiegare perché il sonnellino non solo non aiuta, ma ostacola la memorizzazione: senza REM, il cervello non ha la possibilità di “riorganizzare” quanto appreso.
Focus: Il sonno REM, questo sconosciuto – perché è così importante per la memoria e lo sviluppo del cervello
Il sonno REM (Rapid Eye Movement) è una delle fasi più misteriose e affascinanti del nostro sonno. È quella in cui sogniamo, in cui il cervello sembra “svegliarsi” mentre il corpo resta immobile. Ma, soprattutto, è una fase fondamentale per lo sviluppo neurologico, la regolazione emotiva e il consolidamento della memoria.
Cosa succede nel cervello durante il sonno REM?
Durante la fase REM:
Il cervello è attivissimo: elabora informazioni, emozioni, e connessioni neurali.
Si attivano aree fondamentali come l’ippocampo (sede della memoria) e la corteccia prefrontale (coinvolta nei processi decisionali e nella regolazione emotiva).
Il cervello “ripulisce” le informazioni inutili e consolida i ricordi importanti.
Avviene un processo di neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di riorganizzarsi e creare nuove connessioni sinaptiche.
Perché è così rilevante nei primi anni di vita?
Nel cervello di un bambino, ogni giorno si formano milioni di nuove connessioni. Il sonno REM agisce come un filtro intelligente, che aiuta a stabilizzare ciò che serve davvero per la crescita cognitiva.
Benefici neuroscientifici del sonno REM nei bambini:
Beneficio Meccanismo Consolidamento della memoria Rafforza l’apprendimento recente e stabilizza i ricordi nel lungo termine
Sviluppo del linguaggioMigliora la capacità di collegare suoni, parole e significati
Regolazione emotivaRiduce l’attivazione dell’amigdala e aiuta a processare le emozioni
Apprendimento socialeFavorisce la codifica delle esperienze relazionali
Plasticità cerebralePermette al cervello di adattarsi e riorganizzarsi
Quando il sonno REM è carente nella sindrome di Down
Quando un bambino non entra nel sonno REM, alcune funzioni vengono compromesse. Questo può causare:
difficoltà a ricordare ciò che ha appreso
instabilità emotiva
fatiche nell’organizzare il linguaggio
ritardi nelle competenze cognitive
Strategie quotidiane per favorire un sonno di qualità
Routine serali regolari e rassicuranti
Evitare stimoli intensi prima di dormire
Osservare gli effetti del sonnellino sul comportamento e sulla memoria
Richiedere una valutazione del sonno in caso di segnali d’allarme
Il sonno non è tempo perso: è crescita silenziosa
Il sonno REM è una specie di laboratorio invisibile, dove il cervello dei nostri bambini rielabora il mondo. Quando funziona bene, può essere un potente alleato. Quando è carente, può diventare un ostacolo invisibile.
Per questo, non serve togliere il sonnellino “di default”, ma iniziare a osservarlo con nuovi occhi. Perché a volte, il vero apprendimento inizia proprio quando si chiudono gli occhi.
Per aiutarti nell’osservazione, in allegato ho preparato una scheda pratica per osservare il sonno e le sue correlazioni con l’apprendimento nel tuo bambino
Puoi scaricarla qui ➔ SCHEDA OSSERVAZIONE SONNO
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Prima che tu vada via..
mi piacerebbe sapere cosa pensi di questa nuova idea.
Se hai domande scrivimi pure o commenta il sotto.
A presto, carlo
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Sleep and Memory in Children with Down Syndrome: When Naps Don’t Help
It might sound strange, but it’s true: the classic afternoon “nap” might not always be beneficial. And when we talk about children with Down Syndrome, things get even more complex.
An important study from the University of Arizona, published in the prestigious journal Proceedings of the National Academy of Sciences, revealed a surprising fact: in children with Down Syndrome, taking a nap right after learning new information can actually worsen memory.
Source ➔ “REM sleep in naps differentially relates to memory consolidation in typical preschoolers and children with Down syndrome,” published in 2018 in PNAS. The lead authors are Goffredina Spanò, Rebecca L. Gómez, Bianca I. Demara, Mary Alt, Stephen L. Cowen, and Jamie O. Edgin from the University of Arizona.
This finding goes against what we’ve known until now, which is that sleep – especially right after learning – helps consolidate what’s been learned. But in children with Down Syndrome, sleep quality issues, particularly with REM sleep, change the picture drastically.
The Study: What Was Discovered
Participants: 24 typically developing children (average age 2.5 years) and 25 children with Down Syndrome (average age 4.5 years).
Experiment: Researchers taught children invented words associated with new objects.
Observed Conditions:
Test 5 minutes after learning
Test after 4 hours awake
Test after 4 hours and a nap
Test after 24 hours
Surprising Result: While typically developing children retained the words better after a ~90-minute nap, children with Down Syndrome had worse retention after the nap compared to when they stayed awake.
The Role of REM Sleep (the “deep” sleep)
The issue isn’t the nap itself, but the quality of sleep. REM sleep, a crucial phase for memory consolidation, is often reduced or absent in children with Down Syndrome, also due to disorders like sleep apnea.
In the study:
44% of children with DS did not reach REM sleep during naps
Compared to only 6% of typically developing children
This might explain why napping doesn’t help but actually hinders memory: without REM, the brain can’t “reorganize” what it learned.
Focus: REM Sleep, the Unknown – Why It’s So Important for Memory and Brain Development
REM sleep (Rapid Eye Movement) is one of the most mysterious and fascinating phases of our sleep. It’s when we dream, when the brain seems “awake” while the body remains still. But most importantly, it’s a crucial phase for neurological development, emotional regulation, and memory consolidation.
What Happens in the Brain During REM Sleep?
During REM sleep:
The brain is highly active: processing information, emotions, and neural connections.
Key areas like the hippocampus (memory center) and the prefrontal cortex (involved in decision-making and emotional regulation) are activated.
The brain “cleans out” unnecessary information and consolidates important memories.
A process of neuroplasticity occurs, meaning the brain reorganizes and creates new synaptic connections.
Why Is This So Relevant in Early Childhood?
In a child’s brain, millions of new connections form every day. REM sleep acts as an intelligent filter, helping stabilize what’s truly needed for cognitive growth.
Neuroscientific Benefits of REM Sleep in Children:
BenefitMechanismMemory consolidationStrengthens recent learning and stabilizes long-term memories
Language developmentEnhances the ability to link sounds, words, and meanings
Emotional regulationReduces amygdala activation and helps process emotions
Social learningSupports encoding of relational and social experiences
Brain plasticityAllows the brain to adapt and reorganize
When REM Sleep Is Lacking in Down Syndrome
When a child doesn’t enter REM sleep, some functions are impaired. This can cause:
Difficulty remembering what was learned
Emotional instability
Challenges in organizing language
Delays in cognitive skills
Daily Strategies to Support Quality Sleep
Establish regular, soothing bedtime routines
Avoid intense stimuli before bed
Observe how naps affect behavior and memory
Request a sleep evaluation if warning signs appear
Sleep Is Not Wasted Time: It’s Silent Growth
REM sleep is like an invisible lab, where our children’s brains process the world. When it works well, it’s a powerful ally. When it’s lacking, it can become an invisible barrier.
That’s why there’s no need to remove naps “by default”, but rather to start observing them with new eyes. Because sometimes, real learning begins the moment the eyes close.
To help with your observations, I’ve prepared a practical sheet to track sleep and its correlations with your child’s learning. You can download it here ➔ SLEEP OBSERVATION SHEET.
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➔ For more information, contact me directly via email at: liftmeup.elevate@gmail.com or on WhatsApp.